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Una Berlino tutta da scoprire

L’estate 2018, nel suo girovagare, mi ha portato anche a Berlino. Era da tempo che desideravo visitarla e quest’anno sono ci sono riuscito. Si dice che sia una tappa fondamentale per tutti gli architetti e gli studenti di discipline progettuali. E dopo averla vista con i miei occhi posso confermarlo.


L’arrivo all’aeroporto di Tegel non ha destato in me particolare entusiasmo: mi aspettavo una struttura aeroportuale all’avanguardia e innovativa, e invece il principale scalo cittadino è piuttosto vecchio e offre poco ai passeggeri. Specialmente se confrontato con aeroporti come Heathrow o Fiumicino. Solo in seguito scoprirò che è in atto un programma di ampliamento dell’altro scalo, Schonefeld, che diventerà una struttura molto più grande e moderna con la conseguente chiusura definitiva di Tegel.


Dopo essere entrato nel cuore della città mi sono però reso conto che quello dell’aeroporto era un caso isolato: Berlino è una modernissima metropoli in continua ricostruzione ed evoluzione. Quanto di più unico si possa trovare in Europa, se parliamo di modernità.

Qualsiasi strada si percorra, qualunque monumento si visiti, appare evidente come la storia di questa città sia stata segnata in modo continuativo dal passaggio del ‘900. Prima il regime nazista, poi la divisione in due settori, Est e Ovest, hanno lasciato un marchio indelebile su Berlino.


Devo essere sincero, i tedeschi hanno un approccio singolare con gli eventi storici, con il quale non mi trovo totalmente in accordo: quasi tutto ciò che ha rappresentato il passato è stato distrutto, o addirittura demolito per poi essere rimontato a testimonianza. Persino molti tratti del famoso “Muro” non sono originali, bensì ricostruiti in seguito agli eventi di 9 Novembre 1989 che condussero al crollo di esso, con la conseguente fine della Guerra Fredda e dell’Unione Sovietica.


Sono due gli aspetti che mi hanno particolarmente colpito nella mia visita di 5 giorni nella capitale tedesca. Il primo, squisitamente tecnico, è stato la possibilità di vedere con i miei occhi tanti edifici studiati sui libri di architettura contemporanea, più o meno famosi. Dal Museo Storico Tedesco al Sony Center di Potsdamer Platz, dal Memoriale degli Ebrei agli edifici del Bundestag sul fiume Spree.

Il secondo invece riguarda la contrapposizione tra due diversi modi di vedere l’urbanistica: quello della Berlino Ovest, caratterizzato da edifici moderni, hi-tech, con un approccio ipertecnologico anche nei casi di comuni palazzi da ufficio o abitazione; quello della Berlino Est, che porta in sé ancora molti esempi della “politica della casa” tipicamente filosovietica, con edifici enormi destinati a sola abitazione. Sono moltissimi gli scorci della città in cui i tipi edilizi cambiano repentinamente da un lato all’altro della strada.


Mi sento vivamente di consigliare questo viaggio a tutti, ma più nello specifico a chi studia l’architettura o ne è semplicemente appassionato. Vivere questa città per più di qualche giorno consente di apprezzarla pienamente, non solo visitando i numerosi musei, ma anche passeggiando tra i viali monumentali guardandosi intorno.

E’ una città in pieno fermento, non solo per il mondo delle costruzioni, ma anche per la qualità della vita in senso lato. Si percepisce che le opportunità a disposizione dei giovani sono molteplici e che il lavoro, lo svago, e tutto ciò che caratterizza la vita quotidiana siano a portata di mano, molto più che in altre realtà europee.

 
 

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